Smartphone vietati nelle scuole francesi. Ma siamo sicuri sia la soluzione giusta?

bambini che studiano senza smartphone

La Republique en Marche ha vietato l’uso degli smartphone nelle scuole elementari e medie francesi dall’inizio del prossimo anno scolastico.

Sebbene l’uso degli smartphone in classe fosse  già limitato, Emmanuel Macron  è riuscito a far prevalere il suo parere permettendo l’uso dello smartphone solo in alcuni casi particolari, per i ragazzi portatori di handicap o per chi utilizza i dispositivi tecnologici per usi pedagogici. Ricordiamo che la Legge deve prima passare dal Senato per essere approvata definitivamente.

Smartphone si o smartphone no

Non ci sono dubbi. Nessuno può fare a meno della connessione Internet e di uno smartphone che sia datato o di ultima generazione e come dimostrato da uno studio condotto da Recovery Data:

  • il 52% degli utenti controlla i social
  • il 45% legge news
  • il 41% scatta foto
  • il 31% guarda brevi video
  • il 26% effettua ricerche sul web

Già fin dalla primissima età i giovani millenials sono in grado di utilizzarlo con la massima serenità e semplicità. Ma siamo sicuri che vietarne l’uso possa davvero aiutare i giovani ad essere più attivi e partecipi nella società?

Usare lo smartphone durante le lezioni è vietato già da tempo ma risulta difficile fare rispettare questa legge. La tecnologia ha da sempre risolto problemi o agevolato le azioni dell’uomo, il vero problema nasce quando si abusa del mezzo tecnologico attraverso un uso irresponsabile dello stesso.
Nonostante i divieti ci sarà sempre il furbetto che riuscirà a varcare la soglia del portone della scuola con il proprio amato smartphone.

Vietare l’uso di uno strumento utilizzato da tutti quotidianamente senza limiti di tempo potrebbe rivelarsi controproducente. Se un ragazzo o un bambino viene costretto a non usare lo smartphone per l’intera mattinata e/o pomeriggio potrebbe non vedere l’ora di arrivare a casa per poterlo utilizzare distraendosi più facilmente in classe e utilizzarlo fino alle prime luci dell’alba per poter recuperare il tempo perduto.

Servizi ICT per la scuola

Distogliamo lo sguardo dalla Francia e concentriamoci sul nostro Paese. In Italia il governo Gentiloni ha intrapreso una strada diversa che ha denominato PUA – Politica di Uso Accettabile – con l’obiettivo di istruire giovani e non ad uso didattico dei dispositivi digitali in classe. Anche in questo caso non si ha la certezza che i giovani non si concedano qualche minuto sul social network preferito, ma non è di questo che vogliamo parlare.

La tecnologia può offrire un supporto molto utile sia in fase di insegnamento che di apprendimento. Imparare giocando con la Realtà Aumentata per esempio attiva nel bambino un processo di attenzione maggiore perché coinvolto in prima persona ad interagire virtualmente con gli oggetti.

Da Nord a Sud i progetti nati per e nelle scuole nel campo tecnologico sono in continua evoluzione, si pensi all’uso delle Lim o al Coding e al pensiero computazionale che prepara i bambini ad analizzare un problema e trovare delle soluzioni paragonabili a degli algoritmi, chiari, sintetici e precisi.

La robotica, l’Intelligenza artificiale e le soluzioni tecnologiche messe a disposizione dal mercato offrono infinite possibilità per educare i giovani ad un uso consapevole e responsabile dei dispositivi mobili che può essere sviluppato in tenera età e intrapreso per tutto il percorso accademico e sociale.

La Realtà aumentata innova la filiera italiana del turismo

panorama mozzafiato

Il settore del turismo è in continua evoluzione e in Italia rappresenta il 13% del Pil, oltre 223,2 miliardi di euro. Circa 60-80 milioni di italiani residenti all’estero o dalle origine italiane amano tornare nel proprio paese di origine o dei propri avi alla scoperta di luoghi legati alle storie di famiglia. A ciò si aggiungono le continue flotte turistiche che arrivano durante tutto l’anno nel “Bel Paese” da nord a sud.

Organizzare un viaggio

Quando prenotiamo una vacanza vengono coinvolti un numero di attori significativo, dall’agenzia di viaggi all’albergo si attivano una serie di connessioni che mettono in moto delle strategie per far si che il turista possa vivere un’esperienza indimenticabile (a volte anche nel male!). Le ultime novità digitali hanno preso di mira il settore turistico, anche perché i consumatori sono diventati sempre più esigenti.

Quante domande ci poniamo prima di prenotare un viaggio? Dalla destinazione di viaggio alla posizione dell’albergo al quartiere alle “10 cose da visitare o da fare” al meteo e tante altre domande assurde che posticipano il giorno della prenotazione definitiva.

Tutti i nostri dubbi potrebbero essere risolti dalle ultime innovazioni tecnologiche che stanno cambiando il nostro modo di interagire con e nella società. Nel caso italiano molto lentamente, non siamo pronti a questi cambiamenti repentini, al contrario di quanto avviene nel continente asiatico o nordamericano. Qui le innovazioni si susseguono con una velocità infinita, migliorando l’esperienza di chi usufruisce dei servizi messi a disposizione del consumatore finale, quasi al limite del possibile come nel caso degli Hotel “Henn na Hotel” in Giappone gestiti totalmente da robot umanoidi.

Realtà aumentata e Digital Trend nel settore turistico

Realtà aumentata, realtà virtuale e intelligenza artificiale sono le innovazioni tecnologiche più in voga nel settore turistico. Perché? Ipotizziamo di voler organizzare un viaggio. Ci rechiamo in agenzia di viaggi, ascoltiamo le varie proposte su destinazioni e alberghi e finalmente prenotiamo. Quante volte vi è capitato di essere titubanti sull’albergo prenotato? E se le immagini non corrispondono alla realtà?

Ed ecco che arriva in soccorso la realtà virtuale e aumentata. Alcune agenzie di viaggi, si sono dotate di questi strumenti tecnologici per permette ai propri clienti di fare un tour virtuale sulle possibili destinazioni mostrando: tipo di spiaggia, qualità del mare, panorami, ambienti interni, camere, musei…

Anche gli hotel sfruttando queste tecnologie potrebbero fornire ad esempio una mappa 3d della città da integrare nella propria app aziendale o creare contenuti digitali e interattivi da sostituire alle vecchie brochure per coinvolgere il target e fornire una user experience decisamente migliore. L’Intelligenza artificiale invece si rivela davvero efficace in termini di customer care. Grazie ai chatbot per esempio le aziende possono fornire tempi di risposta immediati in qualsiasi ora della giornata e il servizio clienti all’interno di Hotel e Alberghi è di primaria importanza.

Innovare il Business

Al termine realtà aumentata si pensa subito al gaming e in particolare a Pokemon Go.

Inserire la realtà aumentata nella propria strategia di business apre infinite possibilità e le funzionalità ancora da scoprire sono davvero tante. Le cifre di IDC confermano che il mercato AR/VR produrrà un giro d’affari di circa 17,8 miliardi nel 2018 aumentando negli anni successivi.

Il cambiamento è la condizione per realizzare l’innovazione nel settore del turismo.

Se sei un operatore coinvolto nella filiera del turismo faresti meglio ad adeguarti alle nuove tendenze tecnologiche e innovative che a livello globale stanno aumentando fatturati soddisfacendo tutte le esigenze dei consumatori finali. Solo così potrai distinguerti dalla massa ed entrare in un mercato altamente competitivo.

 

 

 

 

B2B EUSAIR Forum 2018

forum-2018

Il terzo forum organizzato a Catania dalla rete Enterprise Europe Network (EEN), di cui Sicindustria e Consorzio Arca ne sono partner.

L'obiettivo generale del B2B EUSAIR Forum è quello di promuovere la crescita della regione adriatico-ionica e la prosperità economica e sociale migliorando attrattiva, competitività e connettività.

Internazionalizzazione e innovazione per le PMI. Un’occasione di crescita e di scambio per i paesi dell’EUSAIR (Albania, Bosnia & Herzegovina, Croatia, Greece, Montenegro, Serbia, Slovenia) in particolare per le PMI dei paesi bagnati dal mar Adriatico e dal mar Ionio che hanno avuto la possibilità di discutere sul tema del turismo, sulle sfide e sulle opportunità per le reti dei trasporti e dell’energia della Macroregione.

La condivisione di progetti concreti e innovativi sul futuro ci ha permesso di ricercare partner strategici per promuovere la crescita economica e sociale della Regione, trovare soluzioni adatte al turismo sostenibile, al settore Food and Wine e rispettose dell’ambiente.

InfomAmuse ha presentato le proprie proposte di partnership internazionale, trovando consenso e interesse tra i paesi dell’EUSAIR (the EU Strategy for the Adriatic and Ionian Region) nell'ambito delle tecnologie Blockchain e presto nuovi meeting potrebbero concretizzare idee e progetti ad alto impatto tecnologico e innovativo da applicare a diversi settori produttivi. La cooperazione per InformAmuse, è la via maestra per la diffusione e l'implementazione della tecnologia Blockchain che per definizione si basa sul concetto di nodi di reti di computer distribuiti e interconnessi in maniera autonoma e indipendente ma in collaborazione tra di loro.

 

Informativa Privacy. L’attesa è finita, adesso si passa ai fatti

regolamento europeo

Aziende, piccole e medie imprese alle prese con il GDPR, il General Data Protection Regulation, hanno passato giornate di stress e ansia per predisporre i propri processi IT, il controllo dei dati per verificare la conformità con il Regolamento, l'aggiornamento dell'Informativa Privacy e elaborare una strategia di comunicazione capace di informare l’utente evitando di violare la sua serenità. Purtroppo così non è stato.

Ognuno a suo modo ha contribuito ad invadere senza pietà la casella di posta degli utenti, trasmettendo panico e confusione sul vero significato del nuovo Regolamento Europeo.

GDPR Privacy 2018

Se ne parla già dal 2016. Il GDPR - General Data Protection Privacy Regulation UE 2016/679 – è il regolamento che  mette al primo posto i diritti dei cittadini in merito al trattamento dei dati, che circolano nel web, forniti più o meno consapevolmente.

Che il trattamento e la protezione dei dati personali sia un diritto fondamentale si sa già dal 1997 quando fu proclamata la prima legge italiana per la tutela della privacy.

Da qualche anno però è nata l’esigenza di emanare un nuovo regolamento adatto alla complessità della rete globale della realtà contemporanea sempre più connessa e sempre più alla ricerca di nuove strategie per aumentare i propri profitti.

Esempio ne è l’aumento di investimenti di capitale sui Big Data per sviluppare software in grado di gestire e analizzare un enorme quantità di dati su persone, abitudini di acquisto, di consumo, per poter migliorare i profitti e i servizi da offrire al pubblico costruendo un modello di business innovativo.

Informativa Privacy GDPR e Informamuse

Molte aziende non sanno cosa sia il GDPR altre invece sono pronte e in regola da tempo. Anche noi ci siamo adeguati alla nuova normativa europea che impone a chi tratta i dati di essere chiaro ed esplicito sull’uso che se ne fa dei dati raccolti. Il nuovo Regolamento UE 2016/679 si è tradotto per noi in  un’occasione di crescita.

Rivedere l’Informativa Privacy in vista del nuovo regolamento ci ha permesso di essere più trasparenti nel comunicare ai nostri clienti come, dove e perché raccogliamo dati personali. Forse un’azione che è sempre passata in secondo piano ma in realtà ci siamo resi conto che gli utenti hanno il diritto di conoscere la modalità con cui vengono trattati i dati e noi amiamo essere trasparenti con i nostri clienti.

Ma c’è di più…

Come saprete noi seguiamo sempre le innovazioni tecnologiche ed è per questo che stiamo sviluppando un sistema in grado di registrare su una rete Blockchain privata i consensi che gli utenti forniranno in merito all’informativa privacy. Siamo in fase di sperimentazione, in ogni caso i dati verranno registrati sul database aziendale e soltanto la richiesta dell’autorizzazione o meno del trattamento dei dati verrà certificato sulla rete Blockchain.

Al momento non vogliamo rovinarvi la sorpresa, non aggiungeremo altro. Se vuoi seguire le nostre evoluzioni iscriviti alla newsletter ma prima ti consigliamo di leggere la nostra Informativa Privacy per adeguarti anche tu al GDPR!

Art Blockchain. La nuova tecnologia utilizzata per certificare le opere d’arte

opera d'arte

Il 25 Maggio per la prima volta a Palermo  si parlerà di Blockchain e Mondo dell’Arte.
La sala Almeyda, Archivio Storico Comunale della Città di Palermo, ospiterà l’evento dal titolo “La Tutela dei Beni Artistici e del Patrimonio Pubblico: i rischi e le responsabilità in capo alla Pubblica Amministrazione”.

Una mattina piena di spunti e riflessioni in cui a dare il via l’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo Andrea Cusumano, l’ Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia Sebastiano Tusa, la Direttrice Archivio Storico del Comune di Palermo Eliana Calandra, il Presidente Onorario Aon Hewitt Gian Lorenzo Fiorentini .

Si parlerà della responsabilità della Pubblica Amministrazione nella gestione del Patrimonio Artistico-Culturale, degli strumenti assicurativi e risk management a tutela dei beni artistici, a seguire un focus sulla normativa antiriciclaggio in materia di commercio di beni d’arte e di antiquariato, come le forze dell’ordine devono agire in merito alla Tutela del Patrimonio Culturale in caso di falsificazione, scavi clandestini, furti, chiuderà con l’ultimo intervento Raffaele Mazzeo di RmStudio, partner di InformAmuse S.r.l, con l’argomento dedicato alla nuova tecnologia Blockchain per certificare l’opera d’arte.

InformAmuse parteciperà all'evento per rimanere aggiornata sulle ultime novità relative all'impiego della Blockchain nel mercato dell'arte e offrire servizi migliori ai propri clienti.

La Blockchain per certificare la proprietà di un bene

Da qualche tempo si sente parlare di Blockchain, alcuni ne hanno capito le potenzialità, altri non ne capiscono il funzionamento, ciò che sappiamo di certo è che in fase di sperimentazione e che i campi in cui può essere applicata sono infiniti.

Ciò che si ottiene utilizzando questa nuova tecnologia è un registro distribuito in cui vengono effettuate e certificate, in maniera del tutto sicura e trasparente, le transazioni. Il suo utilizzo viene impiegato anche per certificare un bene, certificarne l’autenticità o la proprietà evitando di effettuare transazioni e quindi scambiarsi valute o criptovalute.

InformAmuse ha progettato un Proof of Concept con cui puoi registrare e verificare la proprietà di un bene o di un documento, certificandoli sulla rete Blockchain in modo efficiente, verificabile e permanente. Puoi usare il POC per certificare i tuoi documenti, per gestire il trattamento dei dati personali in accordo con il GDPR (General Data Protection Regulation), per certificare la Filiera di prodotto o per proteggere la proprietà intellettuale di un'opera.

Blockchain a difesa dell’Opera d’Arte

Il mondo dell’arte è uno degli ambienti in cui il falso d’autore e le contraffazioni sono all’ordine del giorno. Con l’era digitale parlare di autenticità e tracciabilità di un’opera d’arte è diventato sempre più difficile.

Utilizzare la Blockchain significherebbe riuscire a ripercorre tutte le fasi che hanno segnato un’opera d’arte registrandole in un ambiente sicuro e accessibile a tutti nella massima trasparenza. Ottenere un certificato autentico di un’opera significa combattere la contraffazione, la diffusione illecita dell’opera, la violazione del copyright, il plagio.

Questo l’obiettivo di Raffaele Mazzeo che ha ideato il sistema “Art Blockchain” grazie al quale tutte le informazioni e i certificati relativi ad un’opera d’arte possono essere consultati con un click. Con Art Blockchain i rapporti con le compagnie assicurative e con le banche saranno più immediati e l’opera potrà essere fruita all’interno del collezionismo digitale.

Il primo sistema a tutela dell’opera d’arte fu ideato in Italia negli anni Settanta dalla Casa Editrice Bolaffi di Torino. Ad oggi da San Francisco a Palermo si sta parlando delle infinite potenzialità che può avere la tecnologia Blockchain applicata al mercato dell’arte: la garanzia della provenienza e della storia dell’opera in genere sarà cruciale per definire il vero valore e  prezzo dell’opera originale, diminuendo così il rischio di acquistare un falso d’autore a cifre sproporzionate per esempio.

Esistono già diversi sistemi, web app e app che registrano e certificano le opere d’arte permettendo così all’artista di certificare l’autenticità della propria opera d’arte e al collezionista di verificare la reale provenienza dell’opera.

Voce e AR. L’app aziendale che rivoluzionerà l’interazione in azienda

azienda digitale

È vero, conosciamo già i fantastici assistenti digitali che ci supportano nelle ricerche in momenti particolari della giornata, semplicemente eseguendo i nostri comandi vocali. Quante volte ci siamo ritrovati ad interrogare il nostro smartphone convinti che Siri non fosse in grado di rispondere. Ingegneri, informatici, sviluppatori offrono prodotti e servizi altamente innovativi e di grande impatto tecnologico che vanno assolutamente integrati nelle proprie strategie di business.

Dalla stampa 3D all’additive manufacturing, passando per la realtà aumentata e virtuale, l’elettronica e l’internet delle cose, i materiali innovativi, i droni, la robotica collaborativa e di servizio, l’app economy, fanno parte di un mercato vasto e articolato, che tra il 2017 ed il 2022 crescerà, secondo Markets and Markets, ad un tasso annuo composto del 9,3%, per un valore stimato di 205 miliardi di euro nel 2022.

App aziendale. La trasformazione digitale delle imprese italiane

Le aziende italiane si stanno adeguando alle rivoluzioni tecnologiche, anche se rimangono ancora indietro rispetto l’Europa. Secondo un rapporto Istat, nel 2017, il 72% delle società italiane aveva un sito Internet, ma solo il 10% lo utilizzava per l’e-commerce con una concentrazione maggiore in Trentino, Umbria e regioni meridionali, segno di come la rete possa aiutare soprattutto le aziende in aree più periferiche.
Definire e sviluppare un’applicazione che risponde alle specifiche esigenze della propria azienda diventa di cruciale importanza  in questa fase di forte sviluppo del mercato. Usufruire delle continue innovazioni tecnologiche ottenendo risultati più soddisfacenti è il nuovo trend.

Realtà aumentata e voce verranno sempre più utilizzate dalle applicazioni customizzate e come afferma uno studio condotto da Idc, infatti, entro il 2020 il 35% delle nuove app mobile aziendali adotteranno un IT che assisterà la forza lavoro mobile in maniera del tutto nuova.

Voce e Realtà aumentata

La possibilità  di sovrapporre informazioni tecniche alla realtà in ambienti fisici o nel campo visivo degli utenti attraverso un caschetto che risponde ai comandi vocali sembra essere il nuovo trend soprattutto nel settore del commercio, nella produzione e laddove siano richiesti interventi tecnici sul campo. È vero che siamo già abituati agli assistenti digitali ma non in ambito aziendale, sta qui la vera svolta che permetterà ai lavoratori di essere più produttivi ed efficienti.

Tramite comandi vocali sarà possibile inserire dati, effettuare ordini, interrogare database, chiedere al dispositivo di effettuare azioni mentre si stanno svolgendo altre attività, semplicemente interagendo vocalmente con il device di cui si dispone. Sembra proprio che la voce diventerà la principale modalità di input per utenti aziendali e non, così come lo è stato l’ingresso del touch screen che ha cambiato il nostro modo di interagire con la realtà. Le continue evoluzioni digitali aprono nuovi scenari che costringono le aziende a munirsi delle tecnologie adeguate per essere sempre connesse nella rete globale.

La trasformazione digitale della propria azienda permette di essere competitivi nel mercato e migliorare le proprie strategie di business.

Un’app per far sorridere il tuo business

digital business

Anche in Italia da diversi anni si parla di pagamenti digitali, ovvero quei pagamenti che connettono in maniera immediata chi paga con chi riceve il denaro, è il caso dell’e-commerce, ePayment, Mobile pos, contactless.
Una nuova modalità che ha entusiasmato milioni di italiani tant'è vero che aumentano a dismisura i pagamenti effettuati comodamente senza tirare fuori il portafoglio per contare banconote e monete.
Nonostante l’amore per il contante rimanga sempre accesso, in Italia, l’uso dei pagamenti digitali è in continua crescita. Basta pensare a tutti i pagamenti che vengono effettuati online, dallo shopping all'acquisto di arredamento, dal caffè al biglietto aereo, potremmo dire che non ci sono limiti.

I pagamenti digitali pensati per le aziende e per i consumatori

La logica che sta alla base del concetto “digitale” è quello di semplificare la vita di consumatori e aziende in termini di tempo e denaro diminuendo il gap che intercorre tra chi paga e chi riceve denaro.  Oggigiorno effettuare una transazione è diventato estremamente facile, il più delle volte basta prendere il proprio smartphone e scaricare gratuitamente un’app.
Grazie al sistema delle app è possibile monitorare le transazioni effettuate, impostare dei limiti di spesa ed essere avvisati in caso di superamento della soglia preimpostata, o  ottenere la nota spese aziendale in automatico e tante altre opzioni che facilitano la gestione della propria carta di credito in maniera del tutto digital.

Open banking e PSD2

Con l’entrata in vigore il 13 Gennaio 2018 della PSD2, Payment Services Directive, inizia la cosiddetta “digital transformation” del mondo bancario. La PSD2 da la possibilità agli utenti che utilizzano un conto corrente di effettuare pagamenti o accedere alla rendicontazione bancaria attraverso software realizzati da terze parti autorizzate, PISP (Prestatore di servizi di disposizione di ordine e di pagamento) e  AISP (Prestatore di servizi di informazioni sui conti); ciò significa che sarà possibile effettuare una transazione dal proprio conto senza utilizzare la carta di credito e aggregare le informazioni dei propri conti su un unico strumento gestendo così con semplicità il proprio wallet.

Con la PSD2 cambieranno le abitudini dei consumatori e le relazioni che intercorrono tra gli istituti di credito e le imprese perché il mercato si apre a:

  • nuovi attori TTP (Third Party Provider) come AISP e PISP
  • nuovi servizi come il Payment Initiation, Account Information e Funds Checking (che devono sottostare a determinate procedure di sicurezza)
  • nuovi canali di attivazione quali c-less, digital wallet, mobile, bot…
  • nuovi strumenti di pagamento come credito telefonico, mobile payment,instant payments, virtual currency
  • nuove piattaforme come Blockchain DLT

E le banche? Si dice che le direttiva abbia pestato il ruolo delle banche al punto da eliminarle dalla scena. Ma in realtà le banche possono creare TTP, modificando ovviamente la tradizionale modalità di interazione con consumatori e imprese.

Nuovi attori, nuovi servizi, nuove tecnologie, soluzioni Mobile Payment p2b (person to business) hanno riscosso un interesse tale da garantire una continua crescita che, secondo l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Polimi, porterà il mercato dei New Digital Payment a superare 100 miliardi di euro nel 2020.

Perché le aziende devono investire nei pagamenti digitali

Sviluppando un’app si darà la possibilità agli utenti di pagare senza carta di credito e senza contanti; basterà uno smartphone per effettuare le transazioni in maniera immediata. La nuova frontiera  che permette alle aziende di generare valore aggiunto in un mondo digital è il Fintech, la digitalizzazione dei servizi e dei prodotti finanziari.
Il continuo interesse nei confronti del sistema dei pagamenti digitali obbliga le aziende a munirsi e ad offrire servizi migliori ai clienti, sviluppando una strategia di business mirata.

Perché gli utenti preferiscono i digital payments

Semplice, immediati e sicuri. I nuovi servizi soddisfano al meglio gli utenti perché garantiscono loro velocità in termini di acquisto e pagamento, accesso immediato alle carte ovunque essi si trovino, sicurezza e tranquillità in termini di utilizzo, semplicità nel controllo e nella gestione della spesa.

InfromAmuse sta lavorando ad un progetto che mira alla creazione di un digital wallet. Con "Vuolly" carte di credito, carte fedeltà e documenti personali saranno al sicuro e a portata di smartphone. Se vuoi saperne di più contattaci.

GDPR. Addio ai vecchi modi di fare!

privacy dati personali

“La protezione dei dati è un diritto di libertà”  questo il messaggio veicolato dal Garante per la Protezione dei Dati Personali che informa i cittadini sulle novità a difesa della privacy. Arriva Maggio e aumenta l’ansia. Il Gdpr ha messo in crisi tutti, dalle pmi alle grandi multinazionali, nessuno escluso.

GDPR privacy 2018

La giornata ufficiale in cui entrerà in vigore il Regolamento UE 2016/679 è stata stabilita per il 25 Maggio 2018. Il GDPR, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, introduce nuove modalità di trattamento dei dati personali con maggiore potere decisionale da parte degli utenti.

Avrete notato il messaggio lanciato dai social che comunicano i cambiamenti previsti dal regolamento invitando gli utenti a prenderne visione ed accettare i nuovi termini entro una data prestabilita per poter continuare ad utilizzare il servizio. Il regolamento porterà una serie di innovazioni non solo per il singolo cittadino ma anche per aziende, enti pubblici, liberi professioni ed associazioni, per mettere un freno all'uso smodato dei dati inseriti più o meno volontariamente dagli stessi utenti sul web.

Vediamone alcune:

  • Pseudonimizzazione: Data protection by design and by default. La protezione dei dati fin dalla progettazione e protezione per impostazione predefinita fa capo all’articolo 25 del GDPR. Il titolare del trattamento dei dati deve trattare i dati in modo da garantire e da chiarire al proprietario la modalità e la finalità relative a quel determinato dato. La tecnologia che può supportare al meglio questa esigenza è la Blockchain in quanto nella catena di blocchi vengono archiviati dati che non sono riconducibili alla persona fisica.
  • Accountability: Responsabilizzazione. Principio cruciale per enti pubblici e privati che dovranno comunicare tempestivamente alle autorità di controllo l’eventuale violazione dei dati personali (data breach), probabile causa di danni fisici, materiali o immateriali alle persone fisiche; in caso contrario bisogna affrontare sanzioni penali consistenti. 
  • Data Protection Officer: Responsabile della protezione dei dati. Oltre al Titolare del Trattamento e al Responsabile del Trattamento dei dati, bisogna designare anche un Responsabile della Protezione dei Dati. Ad affermarlo è l’articolo 37 del GDPR che stabilisce quando deve intervenire il Responsabile della Protezione dei dati e nello specifico interviene quando il trattamento dei dati è affidato ad un’autorità pubblica, quando è richiesto un monitoraggio regolare e sistematico su larga scala o quando il trattamento riguarda categorie particolari di dati personali. 
  • Portabilità dei dati. I propri dati personali possono essere trasferiti da un titolare del trattamento all’altro. Ovviamente non si fa riferimento ai dati anagrafici ma a particolari categorie di dati che in ogni modo non possono essere trasferiti verso Paesi extra europei o organizzazioni che non rispondono agli standard di sicurezza in materia di tutela. 
  • Diritto all’oblio. Chiunque può revocare il consenso per l’utilizzo dei propri dati personali quando i dati non sono più necessari per gli obiettivi prefissati, se ci si oppone al trattamento dei dati e nei casi in cui l’interessato voglia cancellare i suoi dati da archivi e database di terzi, con tutte le eccezioni del caso.

Queste sono solo alcune delle novità introdotte dal GDPR, il regolamento che assicura la privacy degli utenti in merito al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali.

 Gdpr Cosa Fare

Diverse sono le pratiche che dovranno adottare aziende pubbliche e private, piccole imprese e grandi multinazionali. In primis  gli enti che si occupano del trattamento dei dati personali dovranno informare costantemente l’utente sull'utilizzo del dato raccolto, la modalità di trattamento e la finalità in modo chiaro e semplice evitando di lasciare spazio ad equivoci. I dati non saranno più visibili solo ad una singola macchina quindi per poter essere conformi al GDPR bisogna adottare un sistema decentralizzato per la gestione e l’accesso ai dati,  come un sistema Cloud che vi eviterà di subire sanzioni pari al 4% del fatturato e di incappare in soluzioni improvvisate che non rispondono ai requisiti richiesti.

L’azienda inoltre dovrà aggiornare la propria Informativa sulla Privacy, revisionare la modulistica, adeguare tutti i trattamenti e nominare il Responsabile per la Protezione dei Dati per essere pronti alle nuove sfide di un futuro sempre più tecnologico e attento alle esigenze sia di singoli cittadini che di enti pubblici e privati.

Per conoscere tutto quello che c’è da sapere sul GDPR vi invitiamo a partecipare insieme a noi al Workshop gratuito organizzato da Assintel, l'Associazione Nazionale delle Imprese ICT, di cui facciamo parte.

Il Workshop avrà luogo il 3 maggio presso Confcommercio Palermo, via Emerico Amari, 11 dalle ore 10.00. Per partecipare clicca qui e iscriviti.

INFORMAMUSE ADERISCE A THE LINUX FOUNDATION E HYPERLEDGER

technology

Palermo, 25 Aprile 2018.  Marco Di Marco, il CMO della Blockchain Company InformAmuse ci spiega perché ha deciso di aderire all’Hyperledger e quali sono le aspettative nei riguardi della tecnologia adottata “Hyperledger Fabric”.

 “Evoluzione e Innovazione contraddistinguono la nostra azienda e abbiamo deciso di investire continuamente in Ricerca & Sviluppo per garantire i migliori servizi presenti nel mercato nazionale e internazionale. Questa è la motivazione che ci ha spinti a collaborare con JujoTech la partner americana, in Colorado, azienda che sviluppa soluzioni digitali e promuove i servizi InformAmuse oltreoceano. Il nostro interesse verso le tecnologie Distributed Ledger, come la Blockchain Technology, ci ha permesso di creare un ambiente fertile per l'innovazione in grado di offrire nuovi prodotti a nuove nicchie di mercato, di individuare i bisogni nascenti, di avere un impatto significativo nelle sfide del futuro e Hyperledger è il futuro.”

INFORMAMUSE E HYPERLEDGER FABRIC

Far parte del progetto della Linux Foundation accresce il valore dell’azienda e offre l’opportunità di erogare nuove soluzioni ICT dal grande impatto tecnologico. Adottiamo una tecnologia Permissioned Ledgers perché è efficiente e sicura: i dati inseriti non hanno bisogno di un meccanismo di consenso ma è l’attore stesso ad essere il responsabile dell’esecuzione dei propri dati, questo meccanismo permette una velocità di esecuzione degli Smart Contracts molto più elevata per cui la tecnologia risulta performante, veloce e più vicina alle esigenze delle imprese.

Da qui è nato l’entusiasmo di diventare membri della Linux Foundation e di Hyperledger utilizzando l’implementazione Hyperledger Fabric per la nostra Blockchain MeditChain, un complesso sistema di clearing e settlement delle transazioni, del traffico della rete e della sua relativa valorizzazione industriale, una rete e un consorzio che innescano al contempo un insieme di processi in cui l’elemento tecnologico sia uno dei volani di incremento di valore proposto per tutti i soggetti presenti all’interno del consorzio stesso.

HYPERLEDGER FABRIC INTERVIENE SUI TRADIZIONALI MODELLI DI BUSINESS

Hyperledger offre una serie diversificata di opzioni software per applicazioni aziendali che ci permettono di:

  • creare ambienti sicuri in cui filiere e aziende possono scambiarsi prodotti e/o servizi in maniera del tutto privata con l’obiettivo di creare dei veri e propri business network.
  • creare dei canali crittografati visibili e accessibili solo da un sottoinsieme di nodi
  • effettuare 1000 transazioni al secondo in modo da aggregare tutti gli attori dell’ecosistema superando così il problema della scalabilità
  • utilizzare Chaincode, scritto in Go o in altri linguaggi di programmazione, per gestire Smart Contracts
  • configurare il consenso ed i servizi di appartenenza

Diverse nicchie di mercato stanno optando per la Blockchain privata in modo da accelerare la rintracciabilità e ridurre gli intermediari nei differenti modelli di business Hyperledger Fabric e Meditchain sono gli strumenti che ci permetteranno di affrontare la sfide del futuro con soluzioni ICT dal grande impatto tecnologico. 

Il nostro obiettivo è quello di ridurre i costi e la complessità di fare business attraverso il decentramento, garantendo nel contempo fiducia, trasparenza e responsabilità in un mondo distribuito.

Che Azienda sarebbe senza App?

ragazza con smartphone

Come pubblicizzare un prodotto/servizio

Un’impresa, nell’era digitale, deve amare i suoi clienti. Deve adottare delle pratiche di corteggiamento a cui l’utente non potrà resistere e non potrà più a fare a meno. Ogni brand cerca di pubblicizzare il proprio prodotto in modo da attirare l’attenzione del consumatore e lo fa secondo quattro modalità differenti:

  • Pubblicità referenziale: vengono mostrate le caratteristiche reali del prodotto/servizio in modo che l’utente possa identificarsi perfettamente con esso e riconoscerlo come soluzione a un suo bisogno.
  • Pubblicità mitica: qui non vengono prese in considerazione le caratteristiche del prodotto ma i suoi valori che vengono enfatizzati all’estremo utilizzando immagini e parole specifiche che trasportano il consumatore in un mondo parallelo, in un sogno.
  • Pubblicità sostanziale: qui vengono esaltati gli aspetti critici del prodotto (qualità/prezzo o i costi/benefici) puntando su informazioni fondamentali per il consumatore nella sua decisione di acquisto.
  • Pubblicità obliqua: qui primeggia il gioco, l’ironia, la passione. Non è importante il prodotto ma il brand, come il marchio riesce a comunicare direttamente con i consumatori.

Ecco. Il consumatore. Colui che deve essere al centro di qualsiasi strategia di marketing. Nonostante si continui a convincere/coinvolgere l’utente in modi differenti,  i brand e le imprese che riescono a rimanere nel cuore degli utenti sono quelle che sono a disposizione del cliente SEMPRE e che semplificano la loro quotidianità.
E qual è il miglior modo per essere sempre nella “tasca” del cliente e soddisfare i suoi bisogni in qualsiasi momento?

Mobile Only. L'applicazione mobile nella tua strategia di business 

Esistono alcuni paesi abitati da una popolazione definita “mobile only” cioè quella popolazione che accede alla rete globale soltanto tramite smartphone, come il Messico o l’Indonesia, altre accedono da diversi tipi di dispositivi ma il fattore da tenere in considerazione è che ormai utilizziamo le app per gestire la nostra vita sia privata che professionale o finanziaria: app per segnare i nostri appuntamenti, app per bisogni fisiologici, per monitorare le nostre prestazioni fisiche o per sapere quando mangiare o fare attività fisica, app per ascoltare musica, app dedicate ai nostri interessi, app per prenotare un viaggio e così via. Essere connessi da mobile e usare diverse app significa soddisfare esigenze e bisogni specifici in qualsiasi momento e nella massima semplicità.

Potremmo dire di essere ormai “APPoidi” e le aziende non possono non tenere in considerazione questa realtà che non sembra destinata a passare in fretta.  Per tale motivo ogni azienda deve presentare la propria app in maniera strategica e creativa pensata per una popolazione che è abituata a interagire con gli altri utenti in maniera istantanea, diretta e personalizzata. Ecco che entrano in gioco messaggistica istantanea e chatbot, l’assistente virtuale che ti aiuta a mantenere viva la comunicazione con l’utente quando ha qualcosa da chiedere su un determinato argomento o quando vuole semplicemente chiacchierare. D’altro canto l’uso dei chatbot consente di coccolare i propri clienti offrendo un eccellente servizio di customer care, come quello attivato da alcuni grandi marchi come Starbucks, H&M e Nordstrom che stanno sperimentando l’uso dei chatbot per capire se possono in qualche modo essere determinanti nel processo d’acquisto.

App in realtà aumentata per coinvolgere gli utenti 

Altro campo su cui si sta lavorando riguarda la realtà aumentata. Uno studio condotto dal Manatt Digital Media stima che entro il 2020 la realtà aumentata genererà un fatturato da 120 miliardi di dollari: nel caso del retail, il 40% dei consumatori è disposto a pagare di più se può provare il prodotto prima dell’acquisto con la realtà aumentata e il 60% preferisce acquistare in negozi che prevedono l’utilizzo di realtà aumentata. Alcuni brand hanno sviluppato app in realtà aumentata in connessione con la shopping experience come Sephora che permette di provare i cosmetici in modo virtuale o l’app Ikea realtà aumentata pensata per lo studio dell’arredamento in un’abitazione.

È indubbio che la maggior parte del nostro tempo passato su mobile viene trascorso all’interno di un’app e le aziende devono quindi implementare nella propria strategia di business lo sviluppo di un’applicazione mobile per:

  • Coinvolgere i clienti con la Realtà Aumentata
  • Rivoluzionare i servizi di pagamento con il Fintech
  • Comunicare direttamente con i clienti
  • Creare una Community interattiva che parli del tuo brand
  • Gestire, arricchire, personalizzare contenuti e informazioni da inviare con notifiche push
  • Geolocalizzare i contenuti guidando l'utente verso la tua attività

Ogni azienda conosce i bisogni dei propri consumatori e implementare un’app pensata per il cliente non può far altro che solidificare il legame tra azienda e utente aumentando il fatturato.

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