La versione iOS di Vuccirì in italiano è disponibile da oggi su iTunes.
Si completa così la disponibilità della app per l'Expo 2015, con questa versione che affianca la Mobile App e la versione in inglese su iTunes Usa.
Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto, che ha avuto un buon indice di gradimento. Avremo modo di parlare delle statistiche di visualizzazione e download molto presto.
Grazie per averci seguito e vi invitiamo a installare questa nuova versione nei vostri dispositivi Apple mobile.
Autore: admin
La “Vucciria” di Renato Guttuso è un grande quadro da cui emana la forza dirompente, un condensato della cultura siciliana. Una finestra su un mondo antico, quotidianamente rinnovato nella realtà del famoso mercato che rappresenta.
La tela descrive, con un’esplosione di colori e di forme dinamiche, quanto la natura siciliana offre, con il lavoro degli uomini, alla tavola quotidiana della gente. Cibo per la tavola, cibo per gli occhi, nutrimento per le idee e il lavoro. Un’esplosione di profumi e sapori, una ricchezza di piatti e materie prime che crediamo non abbia uguali nel mondo, come sappiamo bene noi che la abitiamo.

Quale migliore metafora per rappresentare l’Università degli Studi di Palermo e il suo sapore d'innovazione all’Expo 2015, che ha il cibo come cuore tonante?
Per di più l'opera d'arte è considerata la “mascotte” dell’Ateneo di Palermo, che la custodisce nella preziosa cornice di Palazzo Chiaramonte allo “Steri”, ed è visitata da migliaia di turisti ogni anno.
Per questo l’Università ha voluto ricorrere a questa icona potente per rappresentare la porta d’ingresso alla navigazione dei progetti di ricerca da presentare all’Expo 2015.
La app “Vuccirì” si apre sullo schermo del nostro smartphone con l'opera di Guttuso. Ogni parte del dipinto, che funge da Home, le materie prime straordinariamente offerte al desiderio dei clienti, è una serratura per entrare nell'universo delle idee di ricerca ed innovazione che l’Università esprime in questi tempi densi di “voglia di fare”.
Il grande quadrato di Guttuso è costellato da dieci punti d' interesse: Agricoltura, Alimentazione, Cultura e Tradizioni, Energia e ambiente, ICT, Mare e Pesca, Materiali innovativi, Modelli e sistemi, Salute, e Società. Cliccando su ogni settore, si entra nella selezione di schede che presentano ogni singolo progetto dell’area, navigando nei contenuti e nei rimandi che lo caratterizzano. In calce ad ognuna di esse si ritrovano, in fine, i contatti utili dei promotori di ogni singolo progetto e i link indispensabili per navigare sul web e approfondire l'idea di ricerca presentata.
Si potrà ad esempio leggere della “Vitefuorisuolo”, una ricerca condotta per evidenziare le opportunità della coltivazione dell’uva da tavola fuori suolo; oppure di “Neverlost”, la ricerca su sistemi a basso costo di localizzazione di cose e persone all’interno di aree limitate. Ma questi sono solo alcuni esempi delle 36 schede per altrettanti progetti di ricerca e innovazione attualmente presenti.
La app è disponibile per sistemi Apple iOS sulla piattaforma iTunes USA e in versione Web App per tutti gli altri dispositivi, anche su desktop, per assicurare la massima raggiungibilità dei contenuti durante Expo 2015. La versione iOS in italiano sarà disponibile su iTunes a brevissimo.
Ma la vita di quest’applicazione non si esaurirà con l'evento Expo. Sarà possibile, nel tempo, aggiornarla con tutti i progetti di ricerca che via via l’Università porrà in essere, fornendo quindi un servizio informativo prezioso per chi si approccia a questa grande realtà del sud Italia, così apprezzata anche all’estero. Su questa linea, infatti, già all'interno dell'app è possibile navigare anche all'interno dell'offerta formativa che l'Università degli Studi di Palermo propone con le sue cinque scuole.
La app Vuccirì è stata progettata e realizzata da InformAmuse in collaborazione con Sintesi, società in-house providing dell’Ateneo palermitano guidata dal prof. Andrea Pace. Per l’Ateneo le attività progettuali sono state coordinate dal prof. Ettore Barone, delegato del Rettore all’Expò 2015, in collaborazione con l’UOA Marketing e Comunicazione.

Se “La Vucciria”, la famosa opera di Renato Guttuso, è la chiave per entrare nell'emozionante variopinta sicilianità, allora la nuova App di InformAmuse è l’ingresso all’esplorazione in digitale delle sue virtù innovative.
L'App, fortemente voluta dall’Università degli Studi di Palermo, è stata battezzata "VUCCIRÌ”, audace acronimo che sta per "la Voce dell'Università degli studi di Palermo per la Comunicazione della Cultura e delle Informazioni su Ricerca e Innovazione", con l'idea di condividere le sue attività più straordinarie d'indagine e scoperta. La ricerca accademica chiede aiuto ad uno dei suoi pittori autoctoni più rappresentativi per veicolare visivamente ed aprire le porte, anche su smartphone, all’anima progredita e innovatrice di una Sicilia ricca di ardite confluenze, accese contrapposizioni e velate sfumature.
Nella grande tela di Guttuso l’abbondanza e la ricchezza della natura gronda disponibilità sensuale, si muove nell’offerta caotica e sfacciata ma tuttavia naturale. La luce è artificiale, per esaltare la rappresentazione dei frutti di una natura generosa. La app "VUCCIRÌ” fa lo stesso, con l’interazione: ogni momento della scena viva del quadro, il pescivendolo oppure il macellaio, banchi di frutta o formaggio, diventano porte virtuali che accolgono alla scoperta di ciò che è possibile assaporare nell’offerta innovatrice dell'ateneo palermitano.
E tutto ciò non è un caso: l’Università degli Studi di Palermo conserva la preziosa tela del maestro bagherese nella sua sede prestigiosa, in Piazza Marina.
Così, nel flusso dinamico in continua rivoluzione dei dispositivi mobili, a 41 anni da quei giorni in cui il pittore stendeva i suoi vivaci colori, essi diventano digitali, per essere condivisi globalmente.
"VUCCIRÌ” è stata progettata e realizzata da InformAmuse S.r.l. spin-off accademico nato dall’Università di Palermo, specializzata in soluzioni ICT per informare divertendo, in collaborazione con Sintesi S.r.l. la società di in-house providing dell’Ateneo palermitano.
Ad oggi l'App non è ancora uscita e già se ne parla, nel colossale entusiasmo dei siciliani quando parlano della propria terra, densa e caotica come la tela di Guttuso. L'applicazione sarà proposta ad Expò 2015 per essere testimonial di contenuti, storie e proposte per un approccio moderno alla ricerca e all’innovazione, sempre rispettosa delle sue radici storiche, le uniche che possano davvero creare identità culturale, così evanescente ma necessaria per sopravvivere nel mondo globale.
Informamuse s.r.l. è stata coinvolta nel Corso per Esperti nella divulgazione scientifica condotto dall’Osservatorio Astronomico di Palermo. Antonio Gentile e io siamo stati oggetto di un caloroso benvenuto e di una curiosità inossidabile, nonostante il primo e secondo incontro siano stati lunghi: più di tre ore!

L’Osservatorio è un piccolo ambiente, quasi un rifugio di scienza astronomica all’interno del Palazzo dei Normanni, a Palermo.
Noi invece siamo stati molto con i piedi per terra, intrufolando l’uditorio nei misteri (ancora per poco) della tecnologia digitale sfruttabile nell’ambito della divulgazione scientifica, un mondo tutto da scoprire perché dev’essere ancora fatto. Abbiamo anche provocato l’uditorio con concetti che a volte non sono molto usuali. Per esempio col titolo delle slide presentate, una piccola domanda che ha legato insieme tutti gli argomenti dell’incontro al variare del soggetto che la pronuncia: “Che ci faccio qui, e perché?”. L’eterna domanda di tutti coloro che hanno curiosità per la scienza, perché quello è lo scopo della loro ricerca e del loro interesse. Domanda altrettanto coinvolgente se pronunciata da chi parlava a quell’incontro, e da chi ascoltava, prendendo qualche appunto. Perché è nel gioco coinvolgente delle parti che si riesce a stimolare l’interesse, proprio e degli altri, con le storie affascinanti della scienza e dei suoi protagonisti.
Abbiamo avuto la soddisfazione di aver interessato ma anche aperto le menti (e quindi i progetti) a sviluppi futuri che saranno discussi a cominciare da Venerdì 13, il prossimo incontro.

E’ la terza volta che InformAmuse, in cinque anni di attività, rinnova il sito.
Non pensiamo che sia una cosa eccezionale, i siti vanno gestiti costantemente e una modifica profonda corrisponde sempre a quello che si chiama un “nuovo sito”.
Il nuovo spazio web soddisfa meglio le nostre esigenze. E’ focalizzato sui due aspetti per noi fondamentali, ciò che facciamo e chi lo fa, cioè noi, che lavoriamo ogni giorno con voi e con le vostre informazioni da condividere con il mondo.
Il sito di un’azienda che si occupa di tecnologia non è facile da fare. La migliore tecnologia è quella che non si vede. E' il motore da 400 cavali che sta sotto il cofano di un’auto veloce e supersexy, da sfoggiare lungo le spiagge della California. C’è, deve esserci da qualche parte, ma la cosa importante è che girando la chiave il motore parta e ci porti in tutta sicurezza dove vogliamo arrivare, insieme ai nostri clienti.
In più l’innovazione tecnologica è quasi impossibile da spiegare. Ancora di più in un paese come il nostro in cui un qualsiasi web designer trova enormi difficoltà a spiegare a sua zia in che cosa, davvero, consista il suo lavoro. Figuriamoci in un sito web.
Abbiamo dovuto fare diverse scelte di fondo. Abbiamo deciso di utilizzare la struttura di WordPress perché ci consente di focalizzarci sui contenuti e di permetterne la gestione al gruppo redazionale che può quindi agire in autonomia, anche riguardo alle scelte di Seo.
Questo vuol dire anche utilizzare molti plug in che consentono la condivisione rapida di contenuti che possono avere la vostra attenzione, qualunque sia il vostro ambito di lavoro. Perché ciò che facciamo può interfacciarsi facilmente con le vostre esigenze, ed è utile parlarne, soprattutto per voi.
E poi Maurizio Schifano (patron di Hypebang) ha fatto uno splendido lavoro di massimizzazione dell’utilizzo della User Experience di base del template di WP, oltre ad essersi divertito un mondo, insieme a noi, a caratterizzare con immagini spiazzanti e coinvolgenti il nostro lavoro supertecnologico ( la farina e le braccia del mugnaio?? wow! ) e gli incredibili avatar (disegni di Maria Pia Erice) che ci hanno fatto discutere qualche giorno sul dubbio amletico del “Ma mi vedete davvero così?”.
Un grazie quindi a tutti noi per lo sforzo compiuto, e anche a Voi che vorrete gratificarci dei Like e delle condivisioni del link che abbonderete nei vostri Social network. Cliccate gente, cliccate!
Supponiamo allora che siate partiti da Francoforte e siate arrivati in un porto o un aeroporto siciliano e abbiate già il biglietto in tasca per il traghetto o per il volo per l’ultimo balzo verso La Valletta. Siccome siete quasi alla fine del viaggio e siete curiosi, vorreste informazioni su come rendere l’ultimo tratto più confortevole o divertente, risparmiare qualche soldo, o cercare qualcosa di buono da mangiare, subito o domani. Un intrattenimento lì dove siete e dove arriverete. Insomma tutto il complesso di cose che vorreste sapere per fare della vostra vacanza o viaggio di lavoro un’occasione piacevole e proficua.
Basterebbe mettere un totem interattivo con un sistema d’uso semplice e intuitivo, multilingue, per ottenere tutto ciò che vi serve. “E’ tutto qua”, potreste dire a chi sta accanto a voi mentre cliccate col dito davanti allo schermo per scoprire il mondo che vi aspetta. L’attesa diventa uno spasso e in più potete programmare la visita al museo adesso per dopo, quando arriverete a destinazione.
Dovrebbe accadere così che tutte le località intorno siano interessate a proporre quanto di meglio hanno per intrattenervi e (ovviamente) fare fatturato.
Per questo Informamuse s.r.l ha ricevuto l’incarico di realizzarlo e per questo è importante che gli enti addetti aggiornino le informazioni turistiche e ricettive dell’area di competenza: saranno navigate non solo da chi fa una ricerca sul motore preferito, ma anche da chi è in sala d’attesa degli hub dell’isola e vuole essere informato.

“Streets” vi propone informazioni su tutti i capoluoghi della Regione Siciliana e sulle attività disponibili a Malta, su totem interattivi disponibili in alcuni degli hub importanti della Sicilia, e soprattutto nei luoghi previsti di transito per Malta. Oggi a La Valletta, a Pozzallo, a Vittoria e prossimamente negli aeroporti di Comiso, Trapani e Palermo.
Le informazioni provengono da quanto in rete è già esistente. Per fortuna sul web non si deve mai rifare tutto daccapo. Il sistema su totem vi propone subito ciò che vi interessa di più dai siti esistenti, così non perdete tempo a cercare su Google e non avrete nemmeno problemi a trovare una connessione wifi o un gestore telefonico per il vostro smartphone. Sarà facile trovare un ristorante da prenotare all’orario di arrivo e fare in modo che vi aspettino trepidanti, come se foste lo Sceicco del Brunei. Oppure programmare un giro in barca alla scoperta del famoso e storico porto de La Valletta, un’esperienza travolgente per chi tra voi è un appassionato di Corto Maltese, il famoso personaggio scaturito dalla penna di Hugo Pratt.
E siccome “Street” è facilissimo da usare, come tutti i buoni strumenti, ma è stato complicato da realizzare, allora si è scelto un nome evocativo, oltre che essere un acronimo: STRatEgia IntEgrata per un Trasporto Sostenibile.
“Streets”, appunto.
Realizzare l'interfaccia di navigazione per un totem interattivo non è del tutto simile a quella di un sito web, seppure lo sembri. Ci sono considerazioni banali come "Il totem è verticale" ad altre come il fatto che nessuno di noi ha tantissima dimestichezza con il cliccare su uno schermo, stando in piedi. Per questo c'è bisogno di più esperienza di design. E quella di Streets non è la prima per il nostro Maurizio Schifano di Hypebang. Diamo a lui la parola, che se ne intende.
Qual è la caratteristica più interessante della user experience di una interfaccia come Streets?
Cerco di applicare il concetto di Steve Krug “Don't make me think” in tutti i progetti che faccio.
Quando ho affrontato la progettazione di Streets mi sono posto una domanda: "Cosa ti piacerebbe mangiare se venissi a Palermo?" Da questa domanda ho dato forma alle categorie dei prodotti da ricercare.
Giocando, poi, con la semplificazione e la grafica ho cercato di rendere l’interfaccia immediata.
Ho poi un mio mantra, molto semplice e coinvolgente: “Se funziona deve essere bello e se è bello mi deve piacere quando lo uso”
Qual è il problema fondamentale nella progettazione per totem?
Quando progetto un totem faccio un esercizio di semplificazione, cioè riduco la quantità di informazioni che ricevo in qualcosa di visivamente tangibile. La difficoltà progettuale fondamentale è, paradossalmente, legata al "far usare il totem", far sì che la gente lo noti subito, che lo usi e che ne sia attratta anche a distanza. Tutto ciò è al servizio della funzione principale, che è quella di fornire nel minor tempo possibile le informazioni corrette all’utente.
Come convinci gli ingegneri a fare quello che vuoi tu?
Nella mia vita ho lavorato e collaborato con diverse tipologie di ingegneri: gli estremisti, i cocciuti, i nativi di codice, quelli bravi davvero. Il problema non è convincerli ma trovare un linguaggio comune. Dopo di che, la cosa è in discesa: il segreto di un buon progetto è l’obiettivo. Quando un gruppo lavora e si concentra su un risultato ben definito, allora il lavoro diventa semplice.
Non esiste più il "creativo illuminato" che dice cosa si deve fare e come deve essere fatto, e forse non è mai esistito. Esiste, invece, un team multidisciplinare che mette in campo le proprie conoscenze per sviluppare soluzioni attendibili.
È così che convinco gli ingegneri: mi siede al loro fianco e li ascolto.
I Corridoi Paneuropei sono una cosa decisiva per la vita dell’Europa. Purtroppo hanno deciso di chiamarli così, in modo pomposo e troppo metaforico per definire il semplice complesso di cose di cui ciascun cittadino dell’UE ha bisogno per spostarsi da un punto A a punto B. E ciò di cui ha bisogno, in definitiva, sono informazioni.
L’Europa si propone di individuare quelle che sono corsie preferenziali nella gestione del traffico e rendere tutti edotti circa le informazioni che le riguardano. Che non sono solo logistiche, ma culturali e di contorno, affinchè tutti coloro che le percorrono le possano VIVERE come se fossero a casa. Anzi, meglio. Si tratta quindi di organizzare le informazioni disponibili sul fatto che se vuoi andare da Oslo a La Valletta (Malta) puoi prendere diverse opzioni di percorso, mezzi, itinerari intermedi, città e hub di intermezzo.
In poche parole, organizzare e rendere facilmente fruibili un mare di informazioni.
Forse è meglio dire un’oceano di informazioni.
Ciascuno di noi non può perdere una settimana per programmare un viaggio da Capo Nord alla Baia di Marsaxlokk (non vi preoccupate, in italiano di chiama Baia di Scirocco) a Malta. Se l’Europa è davvero Unita, allora serve che tutto ciò sia facile e scorrevole come i cuscinetti a sfera di congegno ben oliato. Chiunque di noi deve pensare che andare da Palermo a Budapest sia un gioco da ragazzini, a parte i soldi. Le informazioni devono essere riordinate e predisposte in modo facile e immediato. Disponibili su un mezzo di comunicazione immediato, che sia disponibile a tutti, subito, in qualunque luogo e momento, e in diverse lingue. E non solo le informazioni logistiche e di riferimento immediato per il viaggiatore, come dicevamo, ma anche culturali, storiche ed eno-gastronomiche. Sono queste ultime infatti che sviluppano maggiormente il fatturato connesso alla logistica in tutte le località intermedie durante gli spostamenti.
Tutti questi obiettivi sono pane per i denti di Informamuse. Dove ci sono miriadi di informazioni complicate da riordinare e gestire per renderle accessibili, su una molteplicità di dispositivi digitali, allora siamo nel nostro mare.
Tutto comincia nel lontano (si fa per dire) luglio 2011, quando il Dott. Armao, allora Assessore all’Economia della Regione Siciliana, presenta a Siracusa il “Il programma europeo di Cooperazione transfrontaliera Italia-Malta 2007-2013” affermando che il Programma “procede speditamente riuscendo ad impegnare tempestivamente le risorse comunitarie che prevede l’impiego di oltre 12 milioni per progetti transfrontalieri".
Sull’aggettivo “speditamente” stendiamo un pietoso velo: per noi tutto comincia tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013, con l’incarico dal Comune di Vittoria e dalla Residenza Arces per l’elaborazione di quello che sarebbe diventato Streets, un sistema informativo su totem da dislocare nei punti nevralgici del traffico Sicilia-Malta, ultimo tratto del Corridoio 5, da Capo Nord a Malta.
Il nostro mestiere, quello che sappiamo fare meglio.
Per fortuna abbiamo scoperto subito che il Corridoio era già cambiato: per andare a Malta in macchina la cosa più semplice è passare da Pozzallo, dimenticato porticciolo che così assurge all'onore di un posto di rilievo. Qui c'è il Terminal della Virtu Ferries di malta che gestisce i catamarani da alta velocità. Ma questa è un'altra storia.
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