A volte alcune intuizioni tecnologiche si impongono nell’immaginario collettivo prendendo le scorciatoie del racconto di fantascienza. Riescono così a diventare veri e propri simboli di una visione proiettata in un futuro lontano, ma dal sapore futuribile ovvero realizzabile, prima o poi anzi più prima che poi difatti la tecnologia è molto più quotidiana e a portata di mano di quel che si pensi.
Sicuramente infatti avrete sentito parlare di Realtà Virtuale (Virtual Reality o VR) o Realtà Aumentata (Augmented Reality o AR), oppure di immagini e video immersivi a 360°, è vero?
Alcuni dati relativi ad investimenti in questo ambito tecnologico (basta osservare le mosse fatte negli ultimi tempi da Google con l’idea dei Google Glass, o YouTube, Facebook, Sony, Samsung ed anche Microsoft, che continuano ad acquisire quei progetti che ruotano attorno all’interazione con la realtà) suggeriscono che ci sono forti aspettative su questo fronte. Potrebbero diventare, in breve tempo, strumenti “prediletti” per veicolare “nuove forme di contenuto” con un livello di coinvolgimento molto elevato ed un impatto immersivo da parte dell’utente sempre più naturale ed avvolgente.
Intanto facciamo per un attimo un piccolo passo indietro con un po’ di chiarezza sulle sfumature che intercorrono fra le due modalità di interfacciarsi con la realtà.
Quando parliamo di Realtà Virtuale, l’utente è immerso in una ricostruzione della realtà incredibilmente realistica ma che può essere anche inventata, realizzata sia attraverso modellazioni 3D oppure con l’ausilio di video immersivo a 360°. In essa il fruitore vive un’esperienza totalmente scollegata dalla realtà che lo circonda, infatti per goderne appieno le caratteristiche solitamente necessita di un dispositivo che lo isoli dalla visione diretta di ciò che può avere intorno. Questo tipo di esperienza tende a modificare i sensi. L’approccio ai contenuti con tale interfaccia può quindi essere vincolata ad una certa staticità dell’individuo dentro ambienti predisposti (provate ad immaginarvi uno scenario animato da persone che indossano dei caschi o visori, immersi dentro il loro mondo parallelo ma libere di camminare per la strada, senza però vedere dove mettono i piedi... difficilmente rimarrebbero incolumi!). A parte gli scherzi, le potenzialità di “viaggiare” in mondi paralleli diventa sconfinata!
I dispositivi attualmente disponibili per una esperienza simile si moltiplicano, ad esempio l’Oculus Rift oppure la Playstation VR, ma anche lo smartphone integrato con un kit apposito diventa un perfetto visore per VR. Il settore ludico per il momento è quello che risponde meglio, adattando con naturalezza le dinamiche dei contenuti con l’interazione immersiva. Ma le possibili applicazioni sono tante: dall’intrattenimento all’interno di storie costruite ad hoc per essere fruite con molteplici punti di vista alle simulazioni didattiche mirate, per esempio in una cabina di pilotaggio di un aereo.
Passando invece sul fronte della Realtà Aumentata, vi renderete conto di quanto sia ancora più evoluta dal punto di vista dell’interfaccia con la realtà e paradossalmente ancora più a portata di mano, sia per l’utente utilizzatore che per chi vuole investirci idee e possibili business. Già il termine “aumentata” segnala una maggiore connessione con la realtà che circonda l’utente, il quale ha sempre bisogno di un dispositivo per accedere ai contenuti ma questi vengono sovrapposti e integrati direttamente sulla realtà visibile, senza bisogno di estraniarsi da essa.
In questo tipo di esperienza, a differenza della realtà virtuale, vi è un potenziamento dei sensi. L’utente accede ai contenuti aggiuntivi semplicemente inquadrando il soggetto con il suo dispositivo, questo con l’ausilio di una combinazione di linguaggi, geolocalizzazione, eventuale connessione alla rete, capta dei segnali che sono distribuiti in determinati punti d’interesse a cui vengono agganciati i contenuti, di qualunque natura: testuale, video o modelli 3D ecc.
La cosa straordinaria è che il dispositivo per eccellenza per poter usare questa tecnologia è già dentro le vostre tasche nello smartphone e anche i campi d’applicazione sono variegati, far rivivere i beni culturali, imparare divertendosi, giocare con i più piccoli, informarsi e soddisfare le curiosità e tutto quello che la vostra fantasia è in grado d’immaginare!
Adesso la prossima frontiera, anche questa non tanto remota, è quella di potenziare ulteriormente l’interfacciamento secondo la modalità aumentata con un’ interazione gestuale che rispecchi sempre più i naturali movimenti dell’essere umano.
Insomma, siamo già nel futuro, le tecnologie ci sono, adesso tocca solo alla fantasia umana farne buon uso!
Angela M. Benivegna